Capocavallo

Posted by belima on
storiadiempoli

CAPOCAVALLO

 

 

La guerra appena terminata aveva portato non solo lutti e devastazione ma aveva lasciato alla nostra Comunità anche una crudele eredità fatta di poverta’ e privazioni. Per fortuna, specialmente se si è giovani, la voglia di vivere è una spinta fortissima. Oggi quella molla, in estate, spinge gli adolescenti ed i
giovani verso spiagge e piscine; allora come oggi i giovani empolesi cercando le stesse cose furono obbligati a guardare più vicino e scelsero il fiume. L’ Arno venne presto scartato, troppo vicino alla città, in vista a parenti e conoscenti, acque troppo sporche e anche troppo pericolose, tra correnti forti e mine inesplose gli argini dell’ Arno erano off-limits. Si scelse allora l’ Elsa, un tratto preciso dell’Elsa, quello che andava dalla pescaia al mulino di Ponte a Elsa, chiamato CAPOCAVALLO, il motivo di tale nome è facilmente intuibile dalla foto sotto. I nostri nonni senza mappe e programmi di elaborazione avevano
capito tutto. CAPOCAVALLO divenne i quel periodo il MARE DEGLI EMPOLESI.

Le foto che seguono, scattate a Capocavallo, nelle spiagge ghiaiose ed alla pescaia sono gentilmente concesse dal Fotocine di Empoli.

CURIOSITÀ: le foto del “Fotocine” riferite a Capocavallo (le tre sopra fanno parte di una collezione più ampia) vengono citate dallo scrittore Carlo Rovini nel suo “Cento giri d’Empoli”.

I pompieri di Empoli

Posted by belima on
storiadiempoli

Il servizio di estinzione incendi e salvamento, a Empoli, veniva svolto all’inizio del secolo dalla “Pubblica Assistenza Croce d’Oro”.
Ogni anno il Comune rinnovava la convenzione con tale Associazione, che già dal 1891 aveva costituito il gruppo dei MILITI POMPIERI VOLONTARI. Per capire come tale fondamentale servizio venisse svolto e con quali risorse,
può essere utile prendere visione dell’accordo di convenzione che la Pubblica Assistenza stipulo’ col Comune nel maggio 1916.
-Risorse finanziarie:
L.2.000 per tutto l’anno 1916, che il Comune avrebbe liquidato in 2 rate semestrali. L’Associazione aveva l’obbligo di spenderne almeno 800 in materiali o macchinari antincendi.
-Costo dei servizi: il costo degli interventi dei pompieri erano stabiliti da un apposito tariffario
stabilito dal Comune.
Il costo di tali interventi riguardava comunque solo l’intervento a favore dei privati, in quanto i servigi prestati per gli stabili comunali o ad uso del Comune rientravano a titolo gratuito nell’accordo. Era compresa in tale con-
venzione anche la copertura antincendi in caso di spettacoli pubblici ed al teatro (via dei Neri), in tal caso i macchinari ed il personale avrebbero sostato nell’attuale Piazza del Popolo.
-Il Comune metteva a disposizione la “pompa” ed alcuni macchinari, alla cui manutenzione provvedeva L’Associazione.
Fu quindi grazie ai volontari della Pubblica Assistenza se Empoli ebbe i suoi “pompieri” ad inizio secolo.