08/02/1975
Si tiene al Palazzetto delle esposizioni l’ assemblea della Polizia di Stato. La scelta del luogo non è casuale, neppure 15 giorni prima sono stati uccisi 2 agenti, freddati dal terrorista Mario Tuti. Per commemorarli viene scelta Empoli.
L’importanza di questa riunione che richiamò circa 1000 agenti è indubbia relativamente all’assetto attuale della Polizia di Stato, basti ricordare che qui vennero messe le basi per la smilitarizzazione di questo Corpo e per l’adesione degli agenti ai Sindacati. Il documento di chiusura prevedeva 8 punti (da allora definiti i punti di Empoli) che furono presentati l’anno successivo alla Camera e che finirono quasi totalmente nella legge di riforma 121/1981.
I punti di Empoli
1) abrogazione dei decreti 31 luglio 1943 nr687 e 24 prile 1945 sulla militarizzazione del Corpo delle Guardie di Pubblica sicurezza;
2) istituzione del servizio civile di Polizia con l’unificazione dei ruoli degli ufficiali e funzionari di P.S.;
3) riconoscimento della libertà sindacale con quelle modalità dettate dalla peculiarità delle funzioni esercitate, tra cui il non ricorso al diritto di sciopero;
4) radicale riorganizzazione dell’Istituto che si basi su un ampio decentramento, l’istituzione o il potenziamento del commissariato urbano dei quartieri o dei posti di polizia, la presenza capillare del tutore della legge, in modo da stabilire un rapporto nuovo di collaborazione tra cittadino e poliziotto, così da esaltare non soltanto il compito di repressione e controllo, ma soprattutto di prevenzione;
5) trasferimento dei compiti burocratici amministrativi non di pertinenza della P.S. agli enti locali e alle amministrazioni periferiche dello Stato;
6) divieto d’impiego di personale in compiti estranei alle funzioni di polizia;
7) riforma del reclutamento e delle scuole di P.S.; promozione di tutte quelle iniziative che garantiscono un alto livello di qualificazione e specializzazione professionali;
8) adeguamento del trattamento economico e normativo a quello di altri dipendenti dello Stato che svolgono compiti meno rischiosi.